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“L’attività dalla mente è intensa e continua e molto spesso non è collegata alla realtà presente: vaga, trasportandoci in luoghi molto lontani dal “qui e ora”, tende a rimuginare e a giudicare in continuazione qualsiasi cosa: noi stessi, gli altri, il mondo, il passato, il presente e il futuro. Viviamo la maggior parte del nostro tempo con il pilota automatico inserito, il nostro corpo è presente, fa le cose in maniera automatica, ma la mente non c’è”.
Al giorno d’oggi viviamo in un turbinio di eventi che ci danno la sensazione di essere in balia delle onde, di non essere partecipi a pieno delle nostre azioni. Tutto accade in modo automatico, una semplice ripetizione di gesti sterili, ripetitivi; le ore, i giorni si susseguono senza particolare partecipazione emotiva. Se ci fermiamo a riflettere su tutto ciò ci rendiamo conto che non siamo degli automi, non si può pensare di vivere la nostra vita alla stessa stregua di un robot degno dei più realistici film futuristici. Viviamo in un mondo dove non è mai possibile staccare la spina, l’iperconnessione, i ritmi di vita frenetici, il multitasking. Troppe cose da fare e da pensare generano molto stress, e fare più cose insieme porta a un dispendio esagerato di concentrazione ed energie riducendo la produttività.
Cosa fare per riappropriarci della nostra esistenza? Sempre più spesso si sente parlare di mindfulness, approfondiamo insieme il significato di questo nuovo termine.
Cos’è la mindfulness?
Mindfulness significa prestare attenzione in modo specifico con intenzione, nel presente e senza giudizio. È un modo di vivere la realtà passando dalla modalità del “fare”, agendo sotto la guida del pilota automatico, a quella dell’”essere”, prendere coscienza della vita attraverso l’utilizzo dell’attenzione e della consapevolezza. Con la mindfulness impariamo a concentrarci ossia a mettere a fuoco l’obiettivo della mente e a focalizzare l’attenzione su una determinata cosa.
Praticare giornalmente la mindfulness significa essere capaci di essere consapevoli di ciò che accade nella nostra mente e nel nostro corpo nel “qui ed ora”, di prestare attenzione alla propria vita. Troppo spesso rimpiangiamo il passato o siamo eccessivamente proiettati nel futuro, perdendoci la cosa più importante, vera e concreta: il presente.
Come si pratica la mindfulness?
A livello pratico ci sono due pratiche principali di mindfulness, quella formale, ossia la meditazione, e quella informale, la consapevolezza nel vivere ogni momento.
La meditazione (pratica formale) richiede uno spazio e un tempo dedicato, giornalmente, in cui si sospende ogni attività e, in silenzio, si prende coscienza dei sensi, dei suoni, dei pensieri, del corpo e delle emozioni. Ci sono diversi tipi di meditazione tra i quali: la consapevolezza del respiro, la scansione del corpo, la meditazione della montagna, la ripetizione di un mantra, lo yoga consapevole.
La pratica informale non segue regole stabilite, consiste nell’applicare la mindfulness mentre si fanno delle attività come guidare, camminare, mangiare, fare la doccia. Si tratta semplicemente di ricordarsi, durante la giornata, di prestare attenzione a ciò che accade in ogni momento: quando la nostra mente è altrove, è come se vivessimo in modo parziale, perdendoci il presente che non è altro che la nostra vita reale.
Benefici della mindfulness.
Con la pratica si ottengono una serie di benefici, confermati da diversi studi scientifici, che portano al benessere e al miglioramento della qualità di vita, in particolare la mindfulness:
- Aiuta a mantenere l’equilibrio emozionale, facendo in modo di non essere travolti dalle emozioni ma essendo in grado di gestirle in maniera consapevole;
- Sviluppa il pensiero non giudicante, permettendo di vivere ogni esperienza senza preconcetti o stereotipi;
- Migliora la serenità e la fiducia, aiutando ad accogliere tutte le esperienze, piacevoli e spiacevoli;
- Aumenta l’attenzione sul presente, sviluppando la capacità di mantenere l’attenzione sul qui e ora;
- Diminuisce i livelli di stress, aumentando la capacità di dedicare la nostra attenzione a ciò che facciamo momento per momento senza fare più cose contemporaneamente e senza correre continuamente verso nuovi traguardi;
- Migliora la capacità decisionale, consentendo di osservare la propria mente dall’esterno, in maniera imparziale e acritica;
- Incrementa la capacità di affrontare situazioni negative, permettendo di gestire al meglio le emozioni negative;
- Diminuisce l’impulsività, favorendo una risposta anziché una reazione quindi un comportamento adeguato alla situazione anziché una resistenza agli eventi;
- Sviluppa la capacità di ascolto e migliora i rapporti con gli altri, promuovendo atteggiamenti non giudicanti e aumentando la tolleranza e l’empatia;
- Aumenta le capacità cognitive, accrescendo la concentrazione, la capacità di focalizzazione e la memoria;
- Migliora la gestione degli stati psicopatologici (ansia, depressione, attacchi di panico, dipendenze…), riduce l’intensità del dolore agendo sul nostro modo di percepirli, e migliora la funzione immunitaria, in quanto ha un effetto opposto a quello della risposta allo stress.
Campi di applicazione della mindfulness
L’approccio della mindfulness ci aiuta in tanti ambiti della vita quotidiana, tra cui: quello psico-emozionale attraverso la gestione dello stress, quello clinico nel controllo della percezione del dolore, quello educativo/formativo attraverso il miglioramento della concentrazione, dell’apprendimento o della performance fisica, quello familiare nella gestione del rapporto genitori/figli, quello personale nell’aumento dell’intelligenza emotiva, della fiducia in sé e nel miglioramento delle relazioni interpersonali.
In conclusione, abbiamo visto cos’è, come si pratica e quali benefici apporta…allora cosa aspettiamo? Iniziamo a riappropriarci del nostro presente per vivere a pieno la nostra vita!
“Vivere è la cosa più rara del mondo, la maggior parte della gente esiste e nulla più” (Oscar Wilde)
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