Dieta Chetogenica
Cos’è la “dieta chetogenica”?
La dieta chetogenica è un particolare regime alimentare che si basa su un’elevata assunzione di grassi e ridotto apporto di proteine e carboidrati, il tutto in proporzioni diverse in base alle esigenze individuali e al grado di rapporto chetogenico che si vuole ottenere (più avanti spiegherò questo concetto).
Cosa NON è una dieta chetogenica?
Non è una dieta iperproteica, anzi, le proteine sono in percentuale bassa, vengono calcolate in base al fabbisogno personale e non devono superare una certa dose per evitare di essere convertite in glucosio, riducendo in tal modo la produzione di corpi chetonici.
A chi è indirizzata una dieta chetogenica?
Le applicazioni sono molteplici, il protocollo nasce come terapia per le epilessie, quando alcuni neurologi nei primi anni del ‘900 si accorsero che una dieta iperlipidica e ipoglucidica era in grado di ridurre l’ipereccitabilità cerebrale, in seguito è stata dimostrata la sua efficacia in molti altri stati patologici quali il diabete di tipo 2, l’obesità, la sindrome dell’ovaio policistico, le cefalee, i tumori cerebrali e altre patologie neurodegenerative.
La chetosi
Partiamo dal principio. Si definisce “chetosi” un particolare stato metabolico dell’organismo in cui vengono prodotte, in modo controllato e misurato, delle sostanze chiamate corpi chetonici. Queste molecole vengono prodotte dal fegato per mantenere stabile la glicemia quando non vengono introdotti abbastanza carboidrati con la dieta e, allo stesso tempo, sono terminate tutte le riserve di glicogeno (la forma in cui il glucosio viene “stoccato” nel corpo) epatiche e muscolari. I corpi chetonici, una volta prodotti, rappresentano una forma di energia utilizzabile da tutti i tessuti ma soprattutto da muscoli, cuore e cervello; quelli in eccesso vengono eliminati attraverso le urine o l’espirazione.
Il livello di chetosi nel sangue (chetonemia) in una situazione fisiologica, non supera il valore di 8 mmol/L quindi non può considerarsi pericoloso; al contrario, nella cheto-acidosi diabetica, uno stato patologico che insorge in pazienti affetti da diabete di tipo I e raramente in pazienti affetti da diabete di tipo II, la chetonemia raggiunge valori altissimi e può portare a coma e morte. Il livello di chetonemia dato da una dieta chetogenica non influisce sul pH del sangue, al contrario, nella cheto-acidosi la produzione eccessiva di chetoni provoca la diminuzione dei bicarbonati plasmatici con diminuzione del pH sanguigno e stato di acidosi metabolica.
Tipi di diete chetogeniche
In base al rapporto chetogenico, il rapporto tra i grammi di lipidi della dieta e la quantità totale di proteine + quella dei carboidrati, si distinguono diversi protocolli dietetici.
• Dieta chetogenica classica (KD), (90%Lipidi, 6%Proteine, 4% Carboidrati): il rapporto chetogenico è molto alto, 4:1, e per questo motivo è un regime molto difficile da sostenere, generalmente viene consigliato a chi ha patologie incompatibili con altri tipi di alimentazione.
• Dieta trigliceridi a catena media (MCT), (60% MCT -grassi a catena media-, 11%L, 10%P, 19%C): il rapporto chetogenico è 3:1, la particolarità è l’elevato apporto di grassi a catena media, che a volte danno effetti collaterali gastrointestinali.
• Dieta MCT modificata, (30%MCT, 41%L, 10%P, 19%C): il rapporto è sempre 3:1 ma la minor quantità di grassi a media catena e il più elevato apporto di carboidrati la rende più tollerata.
• Dieta Atkins modificata (MAD), (65%L, 25%P, 10%C): ha un rapporto chetogenico basso, 1:1, ma in molte patologie è sufficiente per ottenere i risultati desiderati quindi è uno dei protocolli più applicati per la facile applicazione.
• Trattamento a basso indice glicemico (LGIT), (60%L, 30%P, 10%C): il rapporto chetogenico è molto basso, 0,6:1, ciò la rende indicata soprattutto nelle patologie metaboliche, in cui si vuole ottenere una perdita di peso e un miglioramento di alcuni parametri ematologici.
In conclusione le diete chetogeniche sono un valido strumento terapeutico e vanno sdoganate dalle accuse di essere dannose, l’unica accortezza che si deve utilizzare è quella di rivolgersi sempre ad un professionista del settore, medico, biologo nutrizionista o dietista, che saprà adattare alle esigenze del caso il giusto protocollo.
Fonte: Fabio Piccini "Le diete chetogeniche, come quando e perchè utilizzarle"